Nuova intervista,  e’ oggi il turno del nostro Presidente Onorario Michelangelo Locatelli.

D – Presidente, da quanti anni partecicipa alle attivita’ del Club e come e’ nata la passione per la Dea a Mapello?

R – Sono iscritto fin dalla nascita del club,nel 1966. Ci si riuniva allora al Bar-tabacchi Bombarda, come si diceva tra compaesani “dalla Papona”. Ero un giovane dicianovenne e giravamo il paese casa per casa per raccogliere adesioni, mi rammento che il primo anno fummo in 35 gli iscritti.

D – Parlaci degli inizi del Club.

R – Accanto all’allora Presidente rivestivo l’incarico di segretario. Erano anni difficili sempre in bilico tra la A e la B. Nulla a che vedere con le annate che stiamo vivendo. Mi ricordo che la Domenica eravamo aggiornati sul risultato della Dea tramite l’esposizione della bandiera neroazzurra in paese: se era esposta e si giocava in casa significava che si era vinto, esposta con gara esterna almeno il pareggio….se nulla si vedeva…la faccenda si faceva grama!

D – E fuori da Mapelllo?

R – A quei tempi lavoravo a Pero (MI) . Ero orgoglioso sul posto di lavoro di rappresentare e tifare la squadra della mia citta’ in mezzo ai “bauscia”, che ci sfottevano ma rispettavano.

D – Quali a tuo giudizio i “momenti storici del Club”?

R – Rcordo con vero piacere ed orgoglio di aver rappresentato il club nella traferta di Coppa delle Coppe a Lisbona nel marzo 1988.  Andammo in Portogallo in areeo con la la stampa. 340 posti con 82 giornalisti, anche della testate nazionali. Ricordo su quel volo alcuni dei giornalisti che a settembre, ad inizio avventura, avevano affermato in Tv che, testuali parole: ” l’Atalanta in Europa era una vergogna per l’Italia!!”

Ebbene, quella sera …rimanemmo a rappresentare in Europa  il Bel Paese…..solo Noi!! con loro sommo scorno!!

D – E quali i momenti storici vissuti al Tempio?

D – Ricordo una vittoria sulla fortissima Inter di HH campione del Mondo per clubs per 1 a 0 (rete di Flemming Nielsen).

 Rammento poi le nostre molteplici gare di promozione in serie A, lontano da Bergamo, lo Spareggio di Genova del 1977.

D – Quale il tuo giocatore piu’ amato?

R – Molti direi. Nelle varie epoche, andando a ritroso, Doni, Bertuzzo, Chicco Nova (ndr. per i piu’ giovani, centravanti nativo di Brescia, nella Dea fine anni sessanta)ed Humberto Maschio dalla classe sopraffina (ndr.: uno dei famosi assi argentini anni 50 cd . Angeli dalla faccia sporca, un Messi dell’epoca che gioco’ a Bergamo!)

D – Cosa pensi della Dea attuale?

R – Abbiamo un’organico qualificato che ci dara’ soddisfazioni, spero UNICHE!!

D – Fatti una domanda e datti la rsposta.

R – Piu’ che domanda e risposta una affermazione convinta: la Dea e’ al squadra di Bergamo ,che rappresenta al meglio la nostra terra ed il carattere della nostra gente: mai domi, sempre sul pezzo, orgogliosamente testardi!

E’ il simbolo migliore della nostra provincia e sono felice di averle dedicato molto del mio tempo libero!

Agliati Maurizio e Comelli Carlo Alberto.